sabato 20 settembre 2014

Inevitabili dubbi! Certezze del Caravaggio.


Martirio di San Matteo (1599-1600) -  olio su tela cm. 323x343 - Roma Chiesa di San Luigi dei Francesi, cappella Contarelli.

Il destino di Matteo era delineato nella Leggenda Aurea dal suo agiografo medioevale e tra le varie istruzioni assegnate al Caravaggio valeva la storia che Matteo fosse assassinato, dopo la celebrazione della messa, da un sicario armato di spada che agiva su ordine dell'irato re d'Etiopia. Costui era attratto da un ardente passione  per una vergine, sua nipote e figlia del suo predecessore, e nel corso della predica Matteo lo aveva accusato di violenza contro la santità del matrimonio, perché la fanciulla era monaca e sposa di cristo.
Matteo rappresentava le istanze della controriforma ed il suo martirio ne doveva essere una potente esemplificazione.

La tela suscita una forte e contrastante emozione. 
I corpi nudi assunti come espressione di forza ed evidente attrattiva fanno da cornice ad una scena cruenta e raccapricciante ove il povero uomo già ferito - si noti la macchia di sangue in prossimità dei piedi - pare ormai vicino alla morte, sia per la posizione della braccia che del corpo abbandonato supino.
Ma sarà veramente l'uomo seminudo che stringe il polso di Matteo a dargli il colpo di grazia? O lui è lì pronto a soccorrerlo e difenderlo con la spada tolta ai sicari armati che stando scappando? Il giovane dall'anatomia perfetta quasi eroica non sarà insieme agli altri seminudi che fanno da contorno quali neofiti pronti al battesimo dopo la messa?
Spesso nelle opere del Caravaggio la nudità è espressione di voluttà e bellezza immune da intenti delittuosi!

La genialità tecnica rappresentativa ci coinvolge in un vortice di luci ed ombre ed i primi piani di nudi accolgono immediatamente lo sguardo creando una profondità plastica rispetto al centro culminate dell'opera ove, come di solito, il Caravaggio pone il perno della riflessione del messaggio sacro! (Uliano)

Nessun commento:

Posta un commento